Dizionario dell'Olocausto

A cura di Walter Laqueur
Edizione italiana a cura di Alberto Cavaglion

Pagine XXXIII-933, con 19 cartine nel testo

Uno strumento indispensabile per la comprensione di una tragedia senza precedenti nella storia dell'umanità: lo sterminio di massa degli ebrei durante il Terzo Reich

Centinaia di migliaia di persone, persino milioni di persone, sono state massacrate prima e dopo la seconda guerra mondiale. Nel corso delle varie epoche storiche, innumerevoli sono i morti causati da guerre, da carestie provocate, da espulsioni e deportazioni. La presente opera si limita ad analizzare un unico periodo, il Terzo Reich, e si concentra su un gruppo di persecutori, la Germania nazista e coloro che con essa collaborarono e, in linea di massima, su una categoria di vittime: gli ebrei. Per i nazisti, l'antisemitismo finalizzato all'eliminazione fisica degli ebrei era una questione di importanza fondamentale, e costituisce l'argomento fondamentale di questo libro. Il termine olocausto non è una scelta felice, poiché sta a indicare un sacrificio religioso, attuato generalmente con il fuoco (la parola ha origine dal greco holocauston, "bruciato interamente"). Qualunque sia stata la causa e il significato dello sterminio di massa di ebrei e di altri da parte del regime nazista, non si trattò di un sacrificio. In Europa questo vocabolo viene utilizzato con sempre minor frequenza, ed è sostituito da "genocidio" o dalla parola ebraica shoah (la più usata in Israele), ma nei paesi di lingua inglese è cosi profondamente radicato che non sarebbe facile sostituirlo.
E possibile oggi, dopo oltre cinquant'anni, scrivere con autorevolezza dell'Olocausto? Nell'ultimo decennio del XX secolo, specialmente nell'ex Unione Sovietica e nei paesi dell'Europa orientale, compresa l'ex Germania dell'Est, sono emersi molti fatti nuovi. Non tutti gli archivi sono stati aperti né saranno accessibili nell'immediato futuro, soprattutto quelli del KGB o del GRU (i servizi segreti sovietici civili e militari) che potrebbero rivelarci quanto si sapeva a Mosca, all'epoca, della situazione nei territori occupati. Lo stesso vale, in linea di massima, per la maggior parte dei servizi segreti, compresi quelli britannici e del Vaticano. Forse molti documenti rilevanti sono stati distrutti. Persino certi archivi ebraici sono divenuti accessibili solo di recente - come i carteggi di Nathan Schwalb, che ebbe un ruolo dominante tra gli inviati sionisti in Svizzera. E comunque poco probabile che eventuali future rivelazioni richiedano una revisione radicale del quadro attuale: potrebbero confermare quanto già sappiamo, o eliminare certe teorie dubbie, ma non indurci a revisioni fondamentali.


Nota dell'edizione italiana